Data di questo post: 14 maggio 2023
Ultimo aggiornamento: 20 settembre 2023
Bene, siete pronti? Via!
1966: MEN - IL SETTIMANALE DEGLI UOMINI
La prima apparizione certa del personaggio di Supersex è nel settimanale Men, nel dicembre 1966, sotto forma di brevi racconti di due pagine ognuno, a genere fantascientifico / psichedelico / sexy a opera di Alan Ferguson.
Le misure proibitive della rivista sono quelle del rotocalco di una volta, siamo attorno ai 27 x 33 cm.
Come faccio ad essere sicuro, non avendo il #1 di Men del dicembre 1966, che effettivamente, al suo interno, ci fosse un racconto di Supersex? Per deduzione logica. Seguitemi.
Questo è il #1 Anno II del 6 gennaio 1967 (sì, ogni anno la numerazione ripartiva da 1, un po' come per Diabolik):
in copertina vediamo annunciata la storia di Supersex, storia che effettivamente è al suo interno (per vederla nella sua completezza, la stessa è postata nella Home Page):
Come potete vedere, si tratta dell'episodio 6. Essendo la rivista settimanale, ed essendo il primo numero del 1966 datato 2 dicembre 1966, significa che per l'annata del '66 uscirono in totale 5 numeri di Men, che a rigor di logica - essendo questo del 1967 con la copertina rossa il sesto numero uscito in ordine sequenziale - ospitarono i 5 episodi antecedenti, uno per numero.
Notate che l'autore accreditato è già "Alan Ferguson": come già ho detto più volte, non si riesce a recuperare notizia alcuna su di lui, molto probabilmente si trattava di un nome d'arte per dare quel tocco di internazionalità alla rivista, e i vari racconti erano creati da uno o più ghost writers italiani. Notizia confermata in seguito da Gianni Passavini, redattore dell'International Press e autore del libro su Supersex uscito nel maggio 2023.
Non ho l'elenco degli episodi usciti nei vari numeri della rivista, anche perché ad un certo punto si interruppero per riprendere dopo un po' ! Dovrebbero comunque essere apparsi un totale di 13 episodi.
La casa editrice era la "Confeditorial":
Supersex, in questa sua prima incarnazione, è un umano dotato di superpoteri e di una tuta alata, il quale ha come missione della sua vita quella di distruggere il suo acerrimo nemico Homox. Ha anche una nave spaziale - dove lo attende sempre la sua compagna Mila - che lo scorrazza in giro per le galassie all'inseguimento del suo implacabile avversario.
1967: SUPERSEX IL FOTOFILM FANTA-EROTICO
(Un ringraziamento a doger24 che per primo stilò un piccolo elenco di differenti versioni di Supersex, nel forum di SZ).
Nel 1967, il personaggio ha un upgrade: nasce il primo fotoromanzo a lui dedicato. Sul #1 trovo date d'uscita leggermente contrastanti, comunque è di giugno oppure di luglio '67:
Fra l'altro per questa nuova serie ci furono come testimonial nientepopodimeno che Franco Nero e Vanessa Redgrave:
Le dimensioni diventano quelle di un fotoromanzo classico, per cui siamo attorno ai 21 x 28 cm.
La trama si discosta parzialmente dai racconti fantascientifici di Men, ora potremmo parlare di un "reboot", ma è esattamente la stessa che verrà poi ripresa in versione hard per l'incarnazione più famosa di Supersex del 1976.
È in questa versione che fa il suo ingresso il classico urlo di battaglia (anche se qua in una versione leggermente diversa rispetto a quello più famoso della versione hard):
Se l'idea non fu di Bianchi non mi meraviglierei troppo fosse stata di Francesco Cardella, il quale sembra fu colui a cui venne l'ispirazione per fare questo primo fotoromanzo su Supersex.
1968: ST. PAULI NACHRICHTEN : LEGGENDA O REALTÀ?
Non è chiaro se effettivamente questa rivista tedesca, nata ad Amburgo nel 1968, contenesse i racconti erotici di Alan Ferguson.
Ma da dove nasce la probabile leggenda urbana che i racconti di Supersex furono pubblicati originariamente da questa rivista? Dall'editoriale di Supersex #1, dell'ottobre 1976, l'incarnazione editoriale più conosciuta del nostro eroe:
Cos'è che non mi convince?
Come ormai sappiamo, il primo racconto di Supersex rintracciabile è quello del dicembre 1966 su Men; il St. Pauli Nachrichten inizierà le sue pubblicazioni verso la fine del 1968: come faceva a detenere dal 1965 (o dal 1966, visto che l'esclusiva era decennale) i diritti di questi racconti se ancora la rivista e il team che la dirigeva non esistevano?
Va inoltre detto che in tutti questi anni nessuno ha mai trovato traccia, fornendo prova tangibile, di questi romanzi apparsi nella rivista tedesca. E comunque, anche se si trovassero, sarebbe più logico dedurre che fu la Confeditorial S.p.A. Editrice / Balsamo Editore a vendere i suddetti racconti al St. Pauli, non il contrario!
Questo, unito al fatto che, come dicevo prima, di Alan (G.) Ferguson non si trova alcuna testimonianza storica, fa ritenere che siamo di fronte a una bufala bella e buona. Ma perché? Ci arriviamo in seguito. [In seguito Passavini mi confermerà che le mie ipotesi in merito sono tutte corrette].
1971: MENELIK
Nel 1971 assistiamo alla terza incarnazione di Supersex, in realtà un piccolo passo indietro rispetto al precedente fotoromanzo.
Il 22 ottobre di quell'anno esce la nuova rivista contenitore di stampo umoristico Menelik, dalla cadenza settimanale, e dalle dimensioni nuovamente grandi da rotocalco, dove il fotoromanzo di Supersex è relegato in appendice alla rivista, in parti di 7 pagine. Ogni storia di Supersex avrà inizialmente un ciclo intero ogni 4 numeri della rivista, che poi diventeranno 5 parti dal #9 (le pagine del fotoromanzo diventeranno però 6).
In questa incarnazione Supersex è sempre un extraterrestre, in questo caso un agente spaziale proveniente dal pianeta Coiton, inviato sulla Terra dal suo signore Sukamel, "colui che regola i flussi astrali", per una missione top secret. Purtroppo un attentato, di cui rimane vittima innocente l'alieno, costringe l'essenza vitale di Supersex a trasferirsi in un contenitore umano che possa ospitarla, e infatti, in ogni ciclo di avventure, Supersex avrà un differente contenitore umano. Sotto questo aspetto continuiamo la mitologia del Supersex del fotofilm fanta-erotico.
Questa collana andrà avanti esattamente due anni, per un totale di 102 numeri, più un numero seguente accreditato come "Menelik nuova serie Anno III numero 1" dedicato al personaggio a fumetti di Maghella. Il fotoromanzo di Supersex arriverà fino al #68.
La casa editrice è la Tattilo Editrice:
Per chi non lo sapesse, la Balsamo Editore sotto una nuova denominazione.
Un po' di storia dell'editoria italiana. All'epoca dell'uscita di Supersex, il fotofilm fanta-erotico, la Balsamo Editore S.p.A. era proprietà di Saro Balsamo e della moglie Adelina Tattilo. Nel 1969, dopo una serie di vicissitudini legali, che costrinsero Saro Balsamo all'esilio forzato dalla madre patria, e di continue scappatelle con amanti più o meno occasionali, quest'ultimo torna in Italia e si trova estromesso e liquidato dalla società editoriale che lui stesso aveva creato. Adelina si era semplicemente stancata delle sue continue relazioni extra coniugali, e nei mesi di latitanza del marito aveva perfettamente capito che era in grado di mandare avanti la casa editrice con le sue sole forze, anche in maniera più efficace. Per cui, dopo una nottata in cui l'iracondo Balsamo, sentendosi dare queste buone nuove dalla moglie, perde le staffe e la pesta per bene, mandandola al pronto soccorso (lui invece verrà ospitato provvisoriamente in carcere) la denominazione editoriale di tutte le riviste edite dalla Balsamo Editore cambia in Tattilo Editrice. Segue separazione, e liquidazione delle competenze spettanti al Balsamo.
Da notare che in questa sede compare per la prima volta il simbolo del "gattazzo", che in seguito verrà ripreso dall'International Press:
1976: SUPERSEX
In questa gloriosa annata, nel mese di ottobre, si inaugura l'incarnazione della rivista hard che diventerà quella più famosa negli anni a venire, inizialmente a cadenza mensile:
La trama iniziale riprenderà esattamente quella del Supersex del fotofilm fanta-erotico, con poche variazioni:
Per cui, almeno nelle prime uscite, avevamo un Supersex diverso per ogni episodio, anche se nei primi 7 episodi il più famoso interprete di Supersex, Gabriel Pontello - che in seguito diventerà contenitore fisso per l'entità aliena - appariva già due volte, nel ruolo di due "contenitori umani" diversi.
Dal #8 l'essenza di Supersex occuperà in pianta stabile il corpo di Gabriel Pontello (sì, il nome del personaggio è lo stesso di quello dell'attore) con una piccola parentesi di 4 episodi (dal #41 al #44) dove Pontello verrà provvisoriamente sostituito da Patrick Perrin.
La casa editrice, inizialmente, è la Eva Bauer Production srl:
Dal #23 diventerà la International Press:
Anche se le due case editrici giuridicamente non erano la stessa cosa [vedere anche approfondimento sul post di Supersex #1], entrambe facevano capo a Saro Balsamo - notate l'indirizzo dell'International Press, esattamente quello milanese della Balsamo Editore negli anni in cui Balsamo era ancora al timone dell'azienda.
Forse fu proprio questo il motivo per cui, nell'editoriale del #1, si tende a minimizzare le passate versioni di Supersex, definendole fiacche imitazioni a livelli erotici casarecci, e attribuirne la paternità al St. Pauli Nachrichten; solo per non fare pubblicità alla concorrenza, in questo caso guidata dall'ex consorte!
Con il #86, dove arriverà in appendice all'albo Cicciolina con il suo fotoromanzo, la rivista diventerà settimanale.
La collana uscirà per 9 anni esatti, fino al #194 dell'ottobre 1985, ultimo numero che ospiterà un racconto inedito. Continuerà per un altro anno con delle ristampe, ma di questo ce ne occupiamo più avanti.
Un paio di particolarità , a livello di numerazione, sono Supersex #17bis, un volume cartonato e pregiato contenente le sequenze con le prime regine di cuori apparse sui primi numeri di Supersex, e difatti intitolato "Le pornostar di Supersex":
e Supersex #185/186, numero doppio solo all'apparenza, in quanto il numero delle pagine era esattamente lo stesso delle altre uscite, ma il numero successivo - invece di uscire dopo una settimana - sarebbe uscito dopo due. Per qualche strana motivazione la casa editrice sapeva in anticipo che avrebbe saltato una settimana di pubblicazioni, e tentò di ovviare a questa cosa con la doppia numerazione.
Le dimensioni sono quelle classiche del fotoromanzo: si inizierà da 21 x 28 cm. per poi passare a quelle definitive di 21 x 27 cm.
1981: SUPERSEX REPLAY
La prima ristampa ufficiale di Supersex è il mensile Replay, conosciuto anche come "Collezione serie oro", in edicola dal gennaio 1981:
Dovrebbe andare avanti per 31 numeri, escludendo, probabilmente per mancanza dei numeri originali e dei vecchi pannelli, i #26, 27, 28, 29 e 31, per cui il #31 dovrebbe ristampare l'originale #36.
L'ultimo numero di cui sono riuscito a recuperare la copertina è il #29, notate come hanno taroccato, nel replay, il numero della copertina originale per non far capire che avevano saltato dei numeri:
Per quanto riguarda le storie non mi risultano tagli né riscrittura testi o cambio di nomi: la storia riportata è fedele all'originale. Qualche differenza nelle 4 facciate di copertina (elenco arretrati spostato dalla 3a di copertina alla 2a, prossimamente in 3a di copertina, pubblicità diversa dall'originale in 4a di copertina). Ovviamente anche le gerenze della collana e dell'editore alle pagg. 3 e 4 sono diverse!
1981: SUPERSEX RR RACCOLTA RILEGATA
Negli anni in cui la serie originale usciva in edicola, uscivano anche le cosiddette "RR", raccolte rilegate di 2 o 3 numeri solitamente sequenziali di Supersex, che immagino abbiano iniziato a uscire nel 1981:
Non c'erano differenze con gli originali: i numeri all'interno della raccolta erano esattamente gli originali, senza spillatura a punto metallico e con rilegatura a brossura. Da un certo punto spariscono le 4 pagine di copertina dei numeri rilegati all'interno. Ovviamente, essendo un'operazione fatta sulle copie di reso che dovevano quindi essere rifilate, la dimensione era di poco inferiore a quella classica.
L'ultimo numero di cui ho traccia è il #61, che contiene le ristampe dei #237 e 238. Sempre ammesso che all'interno di più copie dello stesso numero della Raccolta Rilegata si trovassero sempre gli stessi albi, non è così scontato! Visto che Supersex chiuse (con buona probabilità ) definitivamente con il #240 può essere che ci sia la RR #62.
1985: SUPERSEX diventa SUPERSEX REPLAY
Con la fine delle storie inedite con il #194 della collana regolare, dal #195 la serie, pur mantenendo la numerazione e la gerenza "Supersex", farà comparire nella "X" del logo di copertina l'aggiunta "Replay".
Si inizia con la ristampa delle storie saltate nel replay serie oro, per cui i numeri dal 26 al 29 seguiti dal #31, dopodiché si andrà avanti dal #37. Anche qua, però, ci sarà una serie di numeri che verrà saltata: non saranno ristampati i numeri dal 47 al 50!
L'ultimo numero di cui sono a conoscenza è il #240, che è la ristampa del #81:
Sparisce lo sfondo dorato della serie "Supersex replay" e vengono usate delle copertine che possono essere l'unico motivo di interesse dell'albo, essendo copertine inedite, a volte tratte dagli stessi set dell'albo in questione. Magari la copertina del primo numero in versione replay postato sopra, il #195, avrebbe potuto essere la copertina originale del #26 dell'epoca, che però cadeva nel periodo di censura in cui non si potevano pubblicare nudi in copertina, per cui fu pubblicata con il simbolo del gattazzo su sfondo verde!
Per fare un altro esempio, è abbastanza chiaro come la copertina usata per il #210 replay provenga dallo stesso set usato per l'originale #51:
così come è lampante che la cover del #203 replay, che ristampa il #40, non è tratta dai set di quest'ultimo, infatti è presa dal set usato per la copertina di Supersex #156:
Peccato per le copertine che poco c'entravano con i set originali, però la maggior parte delle cover era attinente al numero ristampato, e comunque, in tutti i casi, si trattava di foto inedite. Chissà che fine hanno fatto tutti gli inediti di questi set: mi piange il cuore a pensare che siano finiti al macero😢
Per quanto riguarda le differenze con gli originali, anche qua vale lo stesso discorso fatto per la serie replay oro: non ci sono riscritture né di dialoghi né cambio nomi, ovviamente le 4 facciate di copertina sono diverse, così come le pagg. 3 e 4 presentano i nomi della nuova gerenza. L'unico motivo di arrabbiatura è che le due pagine centrali, fino a circa il #204, sono saltate per lasciare spazio a dell'infima pubblicità !ðŸ˜
1986: FORTISSIMO
Le ristampe proseguono senza interruzione, cambiando all'infimo formato tascabile e riiniziando dal #1, con cadenza sempre settimanale. La casa editrice non si chiama più International Press, ma è la "International Publications S.r.l.". Trattasi, ovviamente, sempre dello stesso gruppo di Balsamo, in entrambi i casi la sede è sempre quella di via Zuretti a Milano, via in cui si erano già da tempo trasferiti i vecchi uffici che prima erano in via Fatebenefratelli.
La trama è diversa, per cui molti dialoghi sono riscritti, sparisce la trama dell'entità aliena, Supersex non viene nemmeno menzionato e, ad esempio, nel #2 Daniel Trabet interpreta la parte di un agente speciale dell'interpol: il fotoromanzo diventa un banale poliziesco, fatto anche male perché bisogna tentare di dare un senso a una trama parzialmente diversa e con una quarantina di pagine in meno.
Quando apparirà Pontello non useranno più il suo nome, che verrà sostituito con quello di Homerus Callaghan: una delle varie supposizioni fatte per il cambio di nome fu che Pontello avesse avanzato delle pretese per l'uso continuato del suo nome. Ovviamente non ho riscontri in merito.
Dovrebbero uscire all'incirca una sessantina di numeri, e la qualità di stampa ha un brusco calo.
Vediamo qualche differenza dai #46:
Rispetto alle 126 pagine di storia originale, ne rimangono solo 81... un disastro.
1987: SEX STORY
Finito "Fortissimo" si prosegue con il nuovo tascabile "Sex Story" - chissà perché sempre questi cambi di titolo, avrebbero potuto proseguire con il vecchio logo che almeno ricordava un classico del giallo!
Nulla cambia rispetto alla formula della precedente ristampa, con tagli, cambi di nomi e di dialogo. Anzi una cosa in realtà cambia: la qualità di stampa, che in questa serie toccherà dei livelli vergognosi.
Il #2 presenta la ristampa dell'originale #62, in un mondo perfetto si potrebbe dedurre che il #1 possa essere la ristampa del #61, ma siccome Fortissimo #20 è la ristampa del #1 originale... quien sabe?
Evito di riproporvi tavole a confronto, se no mi cala la tristezza: la formula è esattamente quella del precedente "Fortissimo", cambi di nome, di trama, di dialoghi e anche qua 45 pagine per storia spariscono. Una catastrofe.
Non so quanti numeri uscirono, ma spero il meno possibile.
1990: SUPERSEX - ENNESIMA RISTAMPA
Nel 1990 uscirà , a cadenza mensile, un'altra ristampa di Supersex, con numerazione che ricomincia da 1 e con cover che non c'entrano un beneamato con la nostra serie preferita. La casa editrice riprende la vecchia denominazione "International Press": probabile si fossero già trasferiti a Buccinasco.
Non chiedetemi come sia, non ho mai visto questa serie, per cui non so né di quanti numeri si compone - beh, senz'altro arriva almeno al #23😄 - né quali differenze possano esserci all'interno, rispetto alle versioni originali. Mi sembra di intuire che le dimensioni possano essere tornate a quelle classiche da fotoromanzo.
A giudicare dai titoli le storie non sono nemmeno ristampate in ordine, ma a casaccio. Se qualcuno ha una copia di questa serie mi faccia sapere che integro le notizie.
Ecco un paio di cover a caso, recuperate sul web:
1996: SUPERSEX - ALTRA RISTAMPA
Nel 1996 è la volta di un'ulteriore ristampa del nostro, con dimensioni classiche, ma questa volta le cover sono almeno degli inediti tratti da vecchi set di Supersex.
Anche questa volta le differenze ci sono, anche se, rispetto alle precedenti versioni, a volte il tutto sfocia in un pastrocchio senza senso.
Prendiamo ad esempio un numero che fu postato nel forum di SZ dal forumista stress, il #28, "La banda Bouchon", che è la ristampa dell'originale Supersex #45:
Ovviamente la cover non è dello stesso set, ma fa parte di quello usato per Supersex #139, uscito 4 anni più tardi rispetto all'originale #45, ma almeno la regina di cuori che troviamo in copertina, Odette Burel, è effettivamente presente in entrambe le storie. Nulla di intenzionale, è solo un caso, solitamente - negli altri numeri di questa ristampa - non c'è corrispondenza fra cover e fotoromanzo interno.
Vediamo le prime pagine:
Ooohh, ma che bello, finalmente hanno smesso di cambiare nomi e storpiare dialoghi! È tornata pure la sottotrama dell'alieno, che compie il transfert dal corpo di Tommy Taylor a quello di Pontello. Grande! Ma andando avanti nella lettura:
All'epoca badabing si era accorto di questa cosa e aveva fatto un bel post. Ecco cosa ne pensava:
"In questo nuovo caso, si tratta di quelle raffazzonate ristampe rilanciate, 20 anni dopo (il primo proprio nel 1996, se rammento bene) e in numero ridotto (solo una trentina di puntate in tutto, credo) e in ordine sparso, con titoli e copertine che non c’entravano nulla ma soprattutto con rimaneggiamenti dei contenuti, con (a volte) diverse pagine saltate ma soprattutto con interventi nei testi.
Com’è stato segnalato altrove (e anche in questo forum da pontellino e altri) ci troviamo con un personaggio diverso, certo “Homerus Callaghan”. I motivi (secondo alcuni forumisti che scrissero moltissimo tempo fa su vecchi siti italici, tra cui anche, brevemente, Delta di Venere) pare queste ristampe ritoccate fossero riconducibili a motivi di proprietà contestata – sembra che gli stampatori originali protestavano mancati pagamenti, ma che qualcuno (forse lo stesso Pontello?) avesse acquistato il diritto di utilizzo, diritto che però gli venne contestato da altri. Boh… Insomma, un casino.
Ma ecco che “qualcuno” ristampa alcuni numeri, su carta di bassa qualità e partendo (ovviamente, data la scadente stampa) da copia scansite anziché da impianti originali, e inoltre, questo “qualcuno” ritocca i dialoghi per evitare causa per “pirateria” diretta. Operazione fatta a cazzo di cane, comunque, come abbiamo visto confrontando i pannelli tra la versione originale e la ristampa “ritoccata”. In un caso la didascalia è stata modificata per cambiare i nomi di “Pontello” e “Supersex” in quello di “Homerus”, ma in alcuni pannelli precedenti si erano invece dimenticati di farlo, lasciando invariate le parole “Pontello” e “Supersex”. Un’operazione alla carlona. O forse neanche tanto: avranno modificato quel tanto che servisse per poter dire, nel caso di una causa, che era un’iniziativa “modificata” e non una pirateria diretta.
Comunque sia, le modifiche qua e là ai testi (e non solo del nome “Homerus”) ha prodotto, in queste ristampe, dei risultati a dir poco bizzarri. Un esempio per tutti, mi ricordo che nella ristampa del n. 3 “Il feretro di Parigi”, nel momento in cui Pontello sborra in faccia alla Joan Koehler (aka Dawn Cummings) dice, nell’originale, il classico "Ifix Tcen Tcen"urlo di guerra, ma nella ristampa, per sostituire la frase “Ifix tcen tcen” troppo conosciuta (praticamente un “marchio di fabbrica”) modificano invece il dialogo per fargli gridare “Tanta sborra non l’hai vista mai!” E beh certo, cretino! Nel contesto di quella scena la Koehler recitava la parte di una lesbica che non era mai stata con un uomo, dunque quanto sperma vuoi che avesse visto? Pirla lo scrittore del nuovo dialogo: ma leggiti anche gli altri pannelli prima di intervenire, no?
… e non solo: hanno mantenuto in copertina sia il titolo Supersex (con la medesima grafica) sia il marchio del cazzo/gatto.
Nella mia modesta analisi ci sarò stata una situazione ancora più complicata di quella che avevo citato sopra, raccontata anni fa da alcuni bloggers. Ossia ritengo che ci sarà stata una proprietà rivendicata e contestata tra più persone, magari con impianti sequestrati da qualche stampatore cui non erano state pagate le prestazioni, e così via. Uno dei pretendenti “proprietari” (forse anche uno stampatore che non era stato coinvolto nella creazione/redazione) avrà tentato, due decenni dopo, un rilancio per ricuperare un po’ di soldi, modificando qualcosa qua e là (“Homerus”, qualche dialogo) per evitare il sequestro immediato per pirateria (in quanto era prodotto “modificato”, dunque si va invece per lunghe contestazioni in tribunale – cosa improbabile da risolvere in tempi brevi, trattandosi di pornografia).
Qualcuno disse che Pontello avesse chiesto un pagamento per il continuo uso del suo nome nei fotoromanzi, ma inizio a nutrire dei dubbi sul motivo, primo perché non si può prendere un copyright su un nome (ma solo un “trademark”, ossia “marchio registrato”, cosa che dubito Pontello avrebbe potuto pretendere) e, collegato a questo, perché chi gestisce le redini della “proprietà del prodotto” non sono gli attori, ma i produttori.
Secondo, perché sovente in queste ristampe modificate con “Homerus” al posto di “Pontello” o “Supersex”, si sono presi la briga di modificare qua e là anche dei dialoghi, anche con ritocchi inutili, e non si capisce bene perché.
Siccome in un caso come nell’altro (“Supersex” e “Fortissimo”) l’editore ufficiale era la “International Publications” di Milano, ma la produzione vera e propria avveniva in Francia (o Germania) con attori operanti in quei paesi, più probabilmente si trattava di una lite tra produttore, editore e fornitore su “chi era padrone degli impianti di stampa”.
Come abbiamo visto, di “Supersex” e “Golden Gay” sono state emesse anche versioni in spagnolo; magari i diritti di ristampa per la versione italiana erano esauriti e anziché rinegoziare (con chiunque ne era “padrone”), quelli di Milano hanno ritoccato gli impianti quel tantino per fingere che erano prodotti “diversi” da quelli originali? (chi li ha confrontati avrà notato che nella versione “Homerus”, saltano ogni tanto pagine o panelli). Ovviamente, nell’Italia degli anni 80 o i primi anni 90 era inconcepibile che un produttore e uno stampatore di prodotti pornografici si sarebbero rivolti al tribunale per risolvere una loro diatriba! Per cui gli editori a Milano potevano “farla franca”.
Boh… mistero da lasciare sbrogliare ai futuri filologi della storia della pornografia … "
Facciamo un altro esempio con questa cover del #4, che fa ovviamente parte del set usato per la cover dell'originale #138:
Altrettanto ovviamente, la storia ristampata all'interno è quella dell'originale #9, per cui l'attrice della copertina sulla ristampa non c'entra niente con la storia interna.
Vediamo qualche tavola di questa ristampa #4 confrontata con l'originale #9:
L'ultimo numero di questa serie di cui ho traccia è il #31, del maggio 1998.
(...per chi non può fare a meno del suo Supersex settimanale...)
(2 commenti, interventi e approfondimenti di: pontellino, sardanapalo)
1- pontellino 14 05 2023
Se questa settimana volete leggervi qualcosa su Supersex, ho stilato una piccola cronologia del personaggio...
2- sardanapalo 14 05 2023
Leggo solo oggi : molto interessante e - come sempre - molto ben fatta.
RispondiEliminaBravo Pontellino !
Grazie collega!
EliminaMa aspetta... io e te non siamo la stessa persona? Maledetto sdoppiamento della personalità , ce l'ha fatta un'altra volta! :-DDD
A proposito delle foto, mi sono sempre chiesto se le foto originali erano veramente in b/n o a colori. Perché nel 1976 (e a maggior ragione negli anni 80) la pellicola in b/n non era più così comune.
RispondiEliminaDomanda che mi sono posto anch'io più volte. Ho visto dei servizi apparsi sulla serie rigorosamente in b/n "8 Fotoromanzi Porno" (per cui prodotta dalla gang di Pontello) apparire postumi anche su un'altra rivista che usava scatti dei nostri attori francesi, rivista che però era a colori. Su un servizio (forse due) sono sicuro che gli scatti siano stati fatti nella medesima occasione, per cui li possiamo trovare da un lato in b/n, e successivamente a colori (prima o poi ne parleremo nel dettaglio).
EliminaPer cui probabile che da un certo punto subentrò la pellicola a colori, anche se per Supersex le foto continuavano a essere stampate in b/n. La domanda è: quando ci fu il subentro? Supersex usciva ancora oppure aveva già chiuso i battenti e rimanevano i servizi fatti per le "Fotovicende Intime" che confluivano poi negli "8 Fotoromanzi Porno"?
Domande a cui sarà ben difficile dare una risposta certa.