lunedì 1 ottobre 1979

Supersex #37



SUPERSEX #37SUPERSEX E IL SEGRETO DELLA BARA (OTTOBRE 1979) ₤ 3.000, 132 pagg.
♚ Gabriel Pontello
♥ Obaya Roberts, Karin Gambier, Virginie Caillat, Kathy Philippon, Flore Sollier
♠ Jean Pierre Armand


Prima apparizione sul web: più o meno fra il 2005 e il 2011, albo incompleto con scan a 72dpi, probabilmente scan di Delta di Venere.
Prima apparizione completa sul web: 19 ottobre 2015, scan 150dpi di pontellino
Data di questo post: 21 novembre 2020
Ultimo aggiornamento: 11 settembre 2023


Versione in HD scannerizzata dall'insonne pontellino (cit. Dalnota :-)
RapidGator SS #37 300dpi



Puntata d'eccezione per il nostro Supersex, dove piccola parte della storia è ambientata a Milano (anche se penso proprio che Pontello non si sia mosso dalla Francia per gli scatti di questo numero!)

Comunque, al di là di questa citazione che, per chi è milanese come me, non può che far piacere, il numero rimane come sempre godibilissimo, e parte subito lanciato con un ménage à trois fra il nostro buon Gabriel, la sua oramai collaboratrice a tempo pieno sempre infoiata Solange/Flore Sollier e la sconosciuta, probabile one-time wonder, Kathy Philippon.


Il tutto si svolge in un'inconsueta location (come spesso capitava nei primissimi anni) che in questo caso è una sala giochi, ma però, per chi è stato un vecchio rockettaro come me, questa scena getta un ulteriore tocco rétro e aumenta il senso di nostalgia per quei magici anni. Notate un po' il flipper a cui sta giocando Solange:


Esatto, un flipper dei Kiss! Probabilmente Gene Simmons e Paul Stanley non si sono accorti di questa citazione non autorizzata, se no avrebbero senz'altro chiesto un risarcimento all'International Press di troppi zeri!!!😆
Pensate un po' che una volta ne trovai uno in vendita da un antiquario milanese. Chissà se era di questa serie? (Sembra strano che non abbia fatto nemmeno una foto, proverò a cercarla, se la trovo vi saprò dire se il modello era lo stesso).

In questo numero abbiamo un esordio molto importante: sto parlando della prima apparizione sulla rivista di Jean-Pierre Armand, simpatico attore marsigliese classe 1950 ed ex culturista che diventerà famosissimo per le sue numerose interpretazioni nel mondo dell'hard, in una lunghissima carriera (almeno) trentennale.


Jean-Pierre è, ovviamente, quello vestito in bianco. 
Qua lo troviamo con i capelli ricci:


(Per chi se lo stesse chiedendo: sì, il battesimo del fuoco di Jean-Pierre per la rivista è proprio con quella gnocca di Karin Gambier... niente male, vero?) 


ma il ricciolo è un look che JP abbandonerà in fretta, e infatti io (e penso molti altri) ce lo ricordiamo così:



Notate in quest'ultima foto il flipper dei Kiss, che se non è lo stesso di quello usato per questo servizio (vedi foto sopra con Pontello, la Sollier e la Philippon) è comunque esattamente della stessa serie. La location però non è la stessa, in questo caso siamo nella sala dei flipper nel set dei quadri illuminati. Chissà, forse il flipper fu poi portato dalla sala giochi all'interno di questo grandissimo appartamento disposto su più piani!


Per tutti i suoi fans, Jean-Pierre ha rilasciato anche alle stampe la sua biografia "Cocktail explosif":


che ovviamente, immagino, sia stata tradotta solo in francese. Maledette scuole superiori che per la maggior parte insegnavano l'inglese!!!

La ragazza di Jean-Pierre all'epoca era un'altra conosciuta porno star, Marianne Aubert, non ancora apparsa su questa rivista (ma ci arriverà). Avremo modo di parlare di questa sfortunata attrice in occasione del suo debutto su Supersex, che avverrà un po' più avanti.

All'epoca avevo contattato il simpatico JP chiedendo se aveva qualche foto o aneddoto di questo numero, e gentilmente mi aveva risposto  "il y a longtemp" inviandomi qualche foto di questo periodo :




(Qualcuno riconosce da quale film sono tratti i fotogrammi con la Gambier?)





La scena seguente su questo Supersex è quindi dedicata alla 1st time di JP Armand con la platinata Gambier, a cui segue il ritorno di Valerie Martin's (qua con il nome cambiato dai bastardissimi redattori in Virginie Caillat) impegnata a soddisfare l'attore stagionato che era già apparso un paio di volte nei numeri passati, che molti identificano - sbagliando - come Olivier Mathot (ma non è lui, anche Alban Ceray me lo ha confermato) :



Pontello però si ingelosisce, per essere stato scippato da JP Armand della prelibata tettona Karin Gambier, e quindi reclama una scena in cui la possa (di nuovo) fare sua.



Ma il secondo debutto molto importante è quello dell'atletica Obaya Roberts, che riapparirà qualche volta ancora sulla rivista, anche se non tante quante avremmo voluto:


Siccome so che è una delle preferite dal nostro badabing, il quale farà senz'altro una delle sue bellissime retrospettive su di lei, non mi dilungo su questa attrice, che qua si concede al Pontellone con marito (nella storia) guardone e anche lui non giovanissimo.

Giusto il tempo di una sveltina fra Gabriel e Solange/Sollier nei cessi di una stazione di servizio 


e siamo già in chiusura di numero, dove Gabriel si ricorda che però non si è ancora trombato la Virginie Caillat aka Valerie Martin's e, siccome meglio di una bionda ci sono solo due bionde, decide di tirare dentro ancora una volta la Gambier, tanto per essere l'unico attore che in questo numero se la ripassa due volte.

Ach, maledetto machismo transalpino!😃








Il n° 37 ci presenta per la prima volta (ma non l’ultima, per fortuna) una fanciulla che si può definire semplicemente deliziosa. Non una prorompente bellezza maggiorata né una vamp grondante erotismo, ma invece una ragazza acqua e sapone con una discreta spruzzatina di lentiggini da renderla oltremodo carina, con occhi belli e sorriso smagliante


la classica ragazza che, l’avessi conosciuta all’università, m’avrebbe fatto impazzire. Il fatto che fosse anche un’attrice valida (vedere suoi film per rendervene conto) è un “valore aggiunto” che mette semplicemente la ciliegina sulla torta — parlo ovviamente di Obaya Roberts, partecipante in almeno diciotto film tra il 1980 e il 1983, in un paio dei quali è la protagonista (vedete la pellicola soft “Éducation Anglaise” e la bellissima prestazione hard “Julie la douce”) mentre, anche quando appare in ruoli secondari, “ruba la scena” comunque alla protagonista (vedete ad esempio “Hetaste Liggen” o “Passions déchaînées”).

Corpo sodo e atletico, gambe perfette — l’accostamento fisico a Steffi Graf è quasi d’obbligo (l’immagine di Obaya, in posa simile, proviene da un numero successivo di Supersex):



La bella Obaya si dà dentro sempre con tale passione che è una gioia guardarla:











E non rifiuta i cazzi offerti al plurale:



Per “Julie la douce” si lascia trombare sia da Pontello sia da JP Armand, e siccome (fatto non atipico nelle produzioni Marc Dorcel) le scene di sesso si giravano una volta per il film vero e proprio, e poi una seconda volta in pose ferme per una rivista patinata d’accompagnamento, i poveri Pontello e Armand erano costretti a scopare e sborrare entrambi due volte, poveretti!

Dal filmato, Pontello e Armand:



Dalla rivista collegata, Pontello e Armand:




Che il mestiere di porno attore fosse un mestiere duro va da sé (😃) ma questo è esagerare nel pretendere gli straordinari, ragazzi.

Sputare o ingoiare? È il dilemma eterno di ogni donna, dai tempi di Adamo e Eva: inghiottire gli abbondanti nutrienti e zuccheri naturali della semenza testicolare o sputarla per via dell’acro saporaccio? Certamente, a detta delle donne, lo sperma è un gusto acquisito, come le acciughe o i capperi. Il primo ingoio è sempre uno sforzo. E sebbene in “Julie la douce” la nostra Obaya opta per lo sputo,



nel n° 37 invece, per nostra gioia e soddisfazione (e anche, ci auguriamo, la sua), dà l’impressione d’aver scelto di tracannare gli spermatozoi:



Che amore!!

Altro fatto tutt’altro che trascurabile, il che catapulta la Roberts subito nella fascia “top” di ogni graduatoria porno, è che non disdegna una sana sodomizzazione se il copione lo richiede:



Aggiungiamo qualche altra immagine per ammirare le doti che madre natura ha voluto donare a questa ninfa squisita (e che lei, nella sua generosità e bontà d’animo, non ha voluto nascondere a noialtri ammiratori):





Arrivederci alla prossima prestazione, bella Obaya!

Concludiamo con una nota di colore al n° 37, a proposito di Karine Gambier. Anche se la bellissima Karine l’abbiamo incontrata (e commentata) in precedenza sulle pagine di Supersex, offriamo qui un gustoso aneddoto dalla serie “T’abbiamo vista altrove”. Così come la Marilyn Chambers si è accostata alla pornografia dopo essere stata la notissima faccia “testimonial” sui fustini di una famosissima marca di sapone statunitense (immagine immediatamente tolta dopo che venne alla luce la sua partecipazione al film “Behind the Green Door”), anche la nostra Karine ha prestato la sua graziosa immagine a qualche pubblicità “mainstream”, come venne svelato (con la divertente didascalia “les adultes croqueurs de kit kat”) dall’autore Jacques Zimmer nel libro del 2002 “Le Cinéma X”; nell’ispecie, i famosi biscotti ricoperti di cioccolato Kit Kat dell’inglese Rowntree (oggi la Nestlé).



L’accostamento Kit-Kat / Karine mi sembra una scelta azzeccatissima da parte del direttore di casting: chi meglio di una pornostar professionista saprebbe infilare espertamente, con élan e nonchalance, un duro bastoncello in bocca?😆











L'autista di carri funebri







Non dimentichiamoci mai che Pontello era un vero gentiluomo, sempre pronto a soccorrere fanciulle in difficoltà o, come era già successo qualche numero addietro, a portare un po' di conforto a donne segnate da un recente lutto famigliare, usando soprattutto una verbalità gentile e al contempo delicata😂



Un paio di battute che sono standard per questa rivista:




Non dimenticando comunque la cordialità e le buone maniere alla base del galateo:


Passando per un po' di sana filosofia:


E arriviamo finalmente a quella che entra di prepotenza nelle top 10 all-time, ma non la metto qua: la potete vedere al primo posto nella rubrica della "prosa".

Approdiamo quindi a una sacrosanta verità:


E si arriva quindi alla classica battuta finale, che troviamo diversa in ogni albo (ma è lì ad aspettarci):

















1) Il carro funebre dell'agenzia Pompe Funebri Bertini si vede un bel po' di volte, nel corso della storia. Se ben notate, la targa non viene mai inquadrata:





Addirittura, in una scena, l'attore è proprio posizionato in maniera tale da coprire la targa. Come mai? È abbastanza chiaro: essendo la macchina della "pompe funebri Bertini" immatricolata in Italia, dovrebbe avere targa italiana (
qua sono stati furbi a mettere l'adesivo della "I" italiana) mentre senz'altro per il servizio hanno usato uno dei mezzi della produzione francese, 
E, più precisamente, una famigliare che vedremo in molti altri episodi:




2) Dopo aver bloccato il furgone guidato dal fratello del fu Gerard Lanson, ed averlo ammazzato, Mario Rubecchi, autista per le pompe funebri Bertini, si mette alla guida dello stesso in direzione della foresta di Fontaine-Bleau, per aprire il feretro e trafugare i soldi nascosti nel doppio fondo. Peccato che, essendo da solo, praticamente lasci il carro funebre di Bertini in mezzo alla strada😄




3) Di voli di linea e deregulation confusionarie:


No, no, no! Come già spiegato da Geppino in un blooper per il #31, in quest'epoca di pre-deregulation, per la tratta Parigi-Milano, Pontello avrebbe potuto volare solo Air-France o Alitalia! (Geppino, fammi sapere se sono ancora nella finestra temporale giusta!😁)

L'approfondimento del blooper di badabing:

Per adesso permettimi però una microscopica precisazione riguardo a uno dei “bloopers” segnalati, ovvero quello dell’immagine della linea di volo (l’americana TWA) che prenderebbe Gabriel per la tratta Parigi-Milano. Ossia l’affermazione “come già spiegato da Geppino in un blooper per il #31, in quest'epoca di pre-deregulation, per la tratta Parigi-Milano, Pontello avrebbe potuto volare solo Air-France o Alitalia!”

Orbene, non per fare il massapiouecc (per restare in tema milanese) ma la situazione all’epoca era un attimo più complicata. Cioè, Geppino certamente “non ha tutti i torti” ad affermare che in effetti non c’erano voli che iniziavano a Parigi e terminavano a Milano (o viceversa), se non della Air France o dell’Alitalia.

PERO’ potevi salire su un volo più lungo TWA sempre che originava o terminava a Milano e faceva tappa a Parigi, ad esempio il volo Kansas City-Chicago-New York-Parigi-Milano Malpensa. Chi veniva dagli USA indirizzato a Milano restava sull’aereo a Parigi mentre facevano rifornimento, e passeggeri originando a Parigi potevano salire per l’ultima tappa a Malpensa. Idem al ritorno, potevi scendere a Parigi perché dopo quella tratta iniziale (dopo il 1975) dividevano le destinazioni e i passeggeri indirizzati a Boston cambiavano aeromobile. (E in quell’epoca più civile prima del “teatro” anti-terrorismo della TSA post-2001, potevi gironzolare per l’aeroporto e incontrare amici che venivano dalla città per incontrarti per pranzo, prima di proseguire per gli USA. E se restavi sull’aereo potevi farti anche una beata fumata di sigarette—addirittura te ne regalavano un pacchetto di tre “Kent” marchiato TWA, con il pranzo!


Dio, quanto mi manca il Ventesimo secolo…) Ma invece— e qui ha ragione Geppino, e questo per accordi presi tra le varie aerolinee—NON potevi usare una tratta “interna” di un volo più ampio, se non c’era o Parigi o Milano come “terminus”. Per cui sul volo che originava a New York e faceva Parigi-Milano per poi proseguire ad Atene (o Tel Aviv) non ti lasciavano fare solo la tratta Parigi-Milano; ti indirizzavano verso appunto Alitalia o Air France.

Se volevi fare invece Malpensa-Londra, stessa cosa: eri costretto a prendere British Air o Alitalia a meno che non facesse parte del più lungo volo Malpensa-Londra-New York, in qual caso potevi benissimo volare Pan Am.

Parlo con cognizione di causa: nella seconda metà degli anni ’70 ho fatto tante volte quei voli, sia verso Londra, o Parigi, sia verso gli USA. Venendo dal Ticino, Malpensa mi era più comoda che non Ginevra—e gli autopullman (lussuosi, all’epoca) partivano regolarmente per Malpensa da Corso Europa (che in quei tempi era tutta una fila di sedi di aerolinee, da Largo Toscanini fino a Largo Bersaglieri; se voi giovani milanesi vi siete mai chiesti perché gli autobus da Linate si fermano proprio lì, è per vecchia consuetudine, anche se tutte le vetrine degli uffici TWA, JAl, Pan Am ecc sono una lontana memoria, sostituiti da negozi di pelletteria e cianfrusaglie). Prediligevo TWA quando potevo perché i loro punti “frequent flyer” offrivano premi molto migliori rispetto ad altri—ai tempi, con soli 35.000 miglia poteva volare gratis Europa Usa, e con soli 20.000 poteva salire in prima classe (anzi, a pensar bene, non so nemmeno se l’Alitalia avesse iniziato il programma Mille Miglia già negli anni ’70). Certo, sul volo transatlantico (soprattutto in classe Business) mangiavi molto, molto meglio sull’Alitalia o Air France (bei tempi… oggi non c’è paragone) ma TWA era assai preferibile ai voli transatlantici della British Air, dove offrivano pasti che non avrei dato nemmeno al mio cane. In compenso, il pacchettino di tre sigarette gratis sulla British Air erano gli ottimi “John Player”!

Curiosamente, il 1979 (epoca di questa puntata di Supersex) era l’ultimo anno in cui potevi salire sulla TWA per la tratta Parigi-Milano e vice versa, con la modalità che ho spiegato sopra: a partire da luglio di quell’anno la compagnia ha ceduto le armi su diverse tratte europee al gigante Pan Am (che era il #1 al mondo: la TWA era il #2 come grandezza) per concentrarsi invece maggiormente sulle rotte Nord-Sud America e USA-Oriente. E da Milano partivi sulla TWA solo per New York, Chicago, Washington o Miami. La nuova tratta a Parigi della TWA originava oppure faceva scalo invece a Roma Fiumicino, che in quegli anni era un inferno—sporchissimo, male collegato con la città, malissimo gestito, personale menefreghista… credo che per diversi anni Fiumicino avesse il primato europeo per i ritardi nella consegna bagagli.


Ma per tornare a bomba: anche se questo numero è targato ottobre 1979, siccome la redazione di una rivista come Supersex (a differenza di una rivista di attualità) veniva completata con almeno 6 mesi di anticipo rispetto all’andata in stampa—dunque in questo caso ben prima dell’estate 1979—certamente la scelta di un’immagine di aereo TWA per il volo da Parigi verso la capitale meneghina era ancora plausibile.

Geppino precisa:

Chiamato in causa da Badabing, non posso esimermi dal mio contributo :-)
L'esimio collega ha ragione riguardo le tratte "con scalo" - che sono continuate in forma ridotta fino agli anni '90 (mi ricordo di un fantozziano Tokio-Milano-Roma con sciopero dichiarato dal personale Alitalia mentre noi eravamo già in volo; arrivati a Milano non avevamo neanche la scaletta per scendere - e non esistevano i finger - un delirio che ancora oggi mi ricordo).
Per tornare alla rivista (e a Badabing) l'aereo della TWA è effettivamente un quadrimotore wide-body da tratta intercontinentale (mentre quello del #31 è un bimotore medio raggio) quindi quanto segnalato da Badabing è corretto.


4) In questa puntata Pontello fa una breve visita a Milano:


Meno che brevissima; in realtà - almeno per gli scatti di questa puntata - non c'è mai stato: il primo scatto è chiaramente una foto di repertorio, il secondo nessuno mi toglie dalla testa che trattasi di un locale italiano a Parigi (e infatti sardanapalo ha anche identificato la strada di Parigi dove si trova - vedere rubrica dei luoghi). Se Pontello avesse fatto il servizio fotografico veramente a Milano, state sicuri che avremmo visto lui davanti al Duomo, e non gli ignari vecchietti della foto d'agenzia.


5) Questa non è una vera papera, ma potrebbe esserlo per il lettore che ha appena finito di leggere un episodio del periodo "di mezzo" (attorno al #100, tanto per capirci) e salta a questo. Cosa manca in questa vignetta?


Probabilmente pochi lo capiranno. Ve lo dico io. Manca questa didascalia:


Infatti quando Pontello ha queste intuizioni è grazie all'alieno Supersex che è in lui e che ne amplifica i sensi e le facoltà. A questo punto della collana non c'era ancora stato il restyling del protagonista, per cui la super percezione e il fluido bionico erano ancora sconosciuti nella rivista. Infatti in alcune puntate Pontello viene sorpreso senza che lui ne abbia il minimo sentore, e in alcuni momenti in cui gli avrebbe fatto comodo il fluido bionico... non era ancora stato inventato!😄


6) Il set usato per l'ufficio delle pompe funebri Marot


è lo stesso usato per lo studio privato di Garin in questo stesso numero!



7) (Grazie a Daemon Daikron) - Casa Bertini di questo numero:



è già stata usata come appartamento di casa Pompadour/Zielinski dal #24:



mentre nel #12, casa Monnier, la stanza era sempre la stessa (vedere soffitto malandato), solo ripresa da un'altra angolazione: non lasciatevi ingannare (come era successo anche al sottoscritto)!


Infatti, proprio in questo numero, possiamo comunque notare che, dalla parte opposta della stanza, c'è l'angolo cucina:


Mistero risolto!







1) Quai de la Seine, Parigi, pag. 34 (© sardanapalo)




2) Quai de la Seine, Parigi, pag. 34 (© sardanapalo)


Punto di vista dal Pont des Arts:



3) Place Saint-Michel. Parigi, pag. 57 (© sardanapalo)




4) Place Saint-Michel, Parigi, pag. 57 (© sardanapalo)




5) Pizzeria Vesuvio, 1 Rue des Ciseaux, Parigi, Pag. 82 (© sardanapalo)







(...di battute storiche, cinema bruciati e pre-deregulation aerea...)
(25 commenti, interventi e approfondimenti di: badabing, charlesd, Fabbry69, Gin, gitra, Helmut, ifix71, pan, pontellino, Prepuzio, Reserved20)


1- pan 21 04 2012
E sulla scia dell'entusiasmo aggiungo una sequenza di un numero extra DdV con la platinatissima Karine Gambier, dove spicca la battuta intercontinentale di Supersex a pag.74 dell'originale [NdR Le immagini seguenti sono le pp. dalla 61 alla 77, le potete trovare in dimensioni HQ nella cartella di download di questo numero; la battuta a cui si riferisce pan è quella del canale di Suez che potete trovare anche nella sezione dell'humour]



2- Helmut 27 04 2012
Vale la pena di riportare tutto il dialogo, caro pan, per la sua ilarità: 
S:- C'é un cazzo che vorrebbe entrarti nel culo...
K:- E' il benvenuto!
K:- Che leccata di culo!
S:- Ti ho super lubrificato.
K:- Fallo schiantare dentro!
S:- Mi sembra di inculare il canale di Suez...
K:- Ahhn...ahhnn...

3- Helmut 27 04 2012
A questo punto, caro pan, per continuare la saga della deliziosa Marylin Jess, dovresti postare anche il nr. 101 "Supersex e il segreto del mostro".
Attendiamo fiduciosi.

4- Gin 27 04 2012
Nel corso degli anni ho abusato delle battute di Pontello....le mie TOP sono:
1) "ti presento un mio amico...si chiama CAZZO"
2) bevi qualcosa? "sì, gradirei un po' di vaginal juice...."
anche se ce ne sarebbero....

p.s. i complimenti a pan per il grande servizio che rende a noi appassionati di SS ormai sono sottintesi sempre.

5- badabing 01 02 2014
Ma bando a tante ciance: per rendere meno dolorosa l’attesa del post “intero” di venerdì prossimo, e a mo’ di piccola restituzione, in segno di profondo riconoscimento a tutti gli forumisti “uploaders” che tante inedite pagine ci regalano, eccovi una scena nuova per questo forum: dal n. 37, la scopata con sborrata in bocca di una delle mie fav assolute, Obaya Roberts (protagonista del bel film Julie la douce), nel ruolo qui di una casalinga milanese con marito guardone (nella sceneggiatura, Pontello si reca nella città meneghina per qualche motivo che al momento non ricordo). Dico contributo “piccolo” perché gli scans non sono farina del mio sacco: li ho captati diversi anni fa da un altro sito (dove però sono ormai da tempo scomparsi) dove furono postate, se non rammento male, proprio dal grande Pan (Pan: conferma?), il quale già prima in questo thread ha contribuito la scena, sempre dal n. 37, con la Karin Gambier. E dunque: All thanks to Pan, the original poster. Tuttavia, come contenuto (come vedrete), è invece un contributo grande assai (spero concordiate), sia per la bellezza della ragazza (dalla forma atletica eccellente), sia per la prosa divertente (e alla quale, dopotutto, questo thread è principalmente dedicato). E anche in questo caso la Roberts, sembra, si diverte personalmente (al di là, cioè, di quanto le chiede di recitare il copione), come dicevamo sopra, a scopare davanti all’obbiettivo:


Buona visione... [NdR Le immagini seguenti sono le pp. dall'83 alla 99, le potete trovare in dimensioni HQ nella cartella di download di questo numero]


6- pontellino 01 02 2014
Eccellente, badabing!!!
In questa giornata di trasferta ho letto e visionato con estremo piacere il tuo bellissimo post. Se poi consideriamo il fatto che il #37 è un buco che non sono (ancora) riuscito a riempire, il post acquisisce un notevole valore aggiunto!!!

7- pontellino 19 10 2015
Scusandomi per questo piccolo ritardo, che avrà fatto stare qualcuno di voi con il fiato sospeso (in teoria il numero da me postato 1 mese fa avrebbe dovuto essere l'ultimo in mio possesso) sono lieto di presentarvi uno scan di un numero del quale erano state presentate solo poche pagine, più di 3 anni orsono, dal mitico pan.
Ma la novità più importante la vedete proprio qua sotto, nel mio logo personale, che, per l'occasione, si è arricchito di un nome di tutto prestigio...
Mesdames et Messieurs, ho l'onore di condividere il ritrovamento di questo esemplare con l'esimio Badabing, senza di cui non ci sarebbe stato a disposizione questo numero! Mandate a lui, ordunque tutti i vostri pensieri positivi: sono sicuro che, in cambio, ci onorerà con uno dei suoi interessantissimi post! (Ma chi sono i tipi della Taschen, a confronto?)
Vi lascio alle eloquenti immagini e ai torbidi intrighi di questo #37, "Supersex e il segreto della bara", dove ritroviamo la diva Karin Gambier, affiancata dall'atletica Obaya Roberts, e dalle comprimarie Kathy Philippon, Virginie Caillat e Flore Sollier (!)
Un numero di tutto rispetto.
Provare per credere



Curiosamente e casualmente ho trovato in rete questo reperto storico su un antico cinema milanese e sulla Gambier:


8- badabing 21 10 2015
Madonna, che scossa alla memoria!!! Il cinema Argo di viale Monza! Mi ricordo anche quell’annuncio, sebbene non andassi quella volta (era la riapertura della sala come cinema a “luci rosse”); sono andato invece poco dopo e mi sono visto per la prima volta – rimanendo incantato – Veronica Hart, nel film “8 to 4”: una tecnica da pompinara avida e golosa come mai mi era capitato di vedere prima. 

In precedenza – quando quella sala ancora arrancava come cinema “normale” – è lì che vidi (nel lontanissimo 1976 o 1977?) "Il sipario strappato" di Hitchcock. Per motivi economici hanno chiuso i battenti poco dopo per qualche anno, riaprendo come cinema “a luci rosse” (come avvenne con tanti cinema “di quartiere”) all’inizio degli anni ’80. Quello che era divertente è che era tornata al suo posto la stessa cassiera (sarà stata una parente del gestore?) ma adesso con un atteggiamento completamente diverso: chiaramente contrariata dai tipi di film che ormai si proiettavano, ti passava il biglietto con uno sguardo tra lo schifato e l’indignato. Mi veniva da dire “E tu, che ci guadagni sopra, come ti permetti cotanta tracotante arroganza?” ma mi sono trattenuto, per signorilità (questo, detto da chi stava entrando a vedersi magari un titolo tipo “Analità campagnola”.A proposito del quale mi ricordo un collega, professore di lingue, che all’epoca si era visto appunto quel film è rimase perplesso dal titolo; “Capisco ‘l’analità’ " disse, "ma… ‘campagnola’???”). La sala, comunque, a dispetto della chiusura e riapertura, non era mai stata pulita, credo, dai tempi dei bombardamenti del ’43.

Sono andato diverse volte all’Argo fino alla primavera del 1983 quando, a un cinema che distava neanche 300 metri, sempre su viale Monza, la “Eros Sexy Center”, dei neonazisti hanno dato fuoco. I morti sono stati 5 o 6. Tempi bui, a Milano. Rimasi lontano dall’Argo per più di dieci anni. Ma sono tornato poi per vedere sul grande schermo le bellezze della simpaticissima Lara Sanchez, la divina Deborah Wells e la mitica Angelica Bella nel film "Erotismo ad alta quota". 

Grazie, pontellino, per il ricordo e soprattutto per questo bellissimo post del n. 37 – finalmente offertoci al completo. Più avanti, tra qualche giorno, offro qualche riflessione sul numero stesso e le protagoniste.

9- pan 21 10 2015
Grazie ancora a pontellino per la puntata e a badabing per il futuro commento-

10- gitra 21 10 2015
Grazie,come sempre.

11- charlesd 21 20 2015
Un grazie globale a tutti da scroccone quale sono in questo thread.

12- pontellino 22 10 2015
Mi sa che ti ho scroccato più fumetti io, charles!

13- Fabbry69 22 10 2015
Grazie mille...

14- Prepuzio 27 10 2015


siete due miti!!!!

15- pontellino 29 10 2015
Badabiiiiiiing....
Guarda che poi ti doppio!

16- pontellino 21 11 2020
Let's keep on posting... sul mio blog "I Supersex di pontellino", pensavate che potessi saltare un numero? Figurarsi! Infatti, proprio in questo #37, "Supersex e il segreto della bara", parte della trama è ambientata... a Milano! (Ma la vedremo solo in un immagine di repertorio)
Il motivo per rileggersi questo numero... ve ne do due: il debutto della bella e atletica Obaya Roberts e, dal versante masculo, l'esordio nella rivista del mitico Jean-Pierre Armand!!!

17- badabing 21 11 2020
Grazie mille pontellino per la scansione ad alta risoluzione di questa bella puntata, chiedo venia per il ritardo del mio piccolo contributo (anche se, per essere pignoli, l’immagine che hai scelto per indicare il mio ritardo rappresenta non tanto “coming soon” quanto “sono appena venuto”!!).

[Pezzo usato per il blooper #3 "Per adesso permettimi però una microscopica precisazione..."]

18- pontellino 21 11 2020
Bellissimo intervento, badabing!
In un forum porno, nel topic di una rivista porno non è facile parlare anche di argomenti non porno!
Devo confessare che ho divorato il tuo post. Grandissimo intervento. DEVI scrivere una tua biografia.

19- badabing 21 11 2020
No, chi dovrebbe scrivere una sua biografia sarebbe quel mio collega svizzero cui ho fatto cenno su questo forum diversi anni fa, che nei primissimi anni ’80 ha fatto una quantità di viaggi di lavoro a Parigi dove non solo ha visto diversi spettacoli hard “dal vivo” con alcune delle protagoniste apparse sulle pagine di Supersex ma addirittura si è scopato alcune di queste tra cui Odette Burel che all’epoca, oltre al cinema e alle riviste porno, faceva anche l’escort (mestiere assai più rimunerativo). Non ho più sue notizie da vent’anni, chissà se c’è ancora, ma anche se è scomparso, senz’altro ha lasciato questa terra con un grande sorriso

20- ifix71 21 11 2020
Si è scopato la Burel?!?!?😲😲😲😲
Ma non ci credo.......
Beato lui!!!!

21- pontellino 26 11 2020
So benissimo che la maggior parte di voi legge i miei post sul blog soprattutto per gli esaustivi e sempre simpatici approfondimenti storici di badabing.
Visto che in questo #37 il nostro esimio professore, causa mole di lavoro extra da sbrigare, non aveva potuto essere puntuale con il suo approfondimento, vi avviso che ho appena integrato il suddetto numero con le riflessioni del nostro compagno forumista!
Cosa fate ancora qui, andate a leggerlo!

22- pontellino 22 01 2021
In attesa del nuovo post in HQ in arrivo in nottata, potete impegnare qualche minuto guardando il nuovo blooper (il 6) trovato nel #37: https://pontellino.blogspot.com/2020/11 ... ex-37.html

A più tardi

23- pontellino 17 08 2021
In leggero anticipo di qualche ora, vogliate scusarmi, ecco il post del #37 con l'aggiunta dei luoghi e un po' di restyling: https://pontellino.blogspot.com/2020/11/supersex-37.html

24- pontellino 18 08 2021
Ovviamente intendevo del #37

25- Reserved20 18 08 2021
Ottimo Pontellino, bravo!

8 commenti:

  1. La battuta sul denaro sporco vale il prezzo (caro) della rivista. Ma mi sfugge qualcosa o è la prima volta che Gabriel si sbatte Solange?

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    1. In effetti hai ragione, Agif. Sebbene Solange partecipasse anche attivamente nelle orge dei due numeri precedenti, finora il nostro Gabriel non aveva ancora intinto il pennello nella lattina della vernice della bella assistente! :-DDD

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  2. Ciao Pontellino,

    questo è un altro dei fumetti che ho avuto il piacere (in tutti i sensi) di leggere (tante ma tante volte) in forma cartacea, è stato bellissimo rileggerlo ed accorgermi che ricordo ancora le scene principali e le battute.

    Andavo pazzo per la Virginie Caillat ... o meglio per la sua abbronzatura integrale, vederla in coppia con la bianchissima Karin Gambier mi mandava (ed ancora lo fa) in orbita (chi sa come sarebbero le foto a colori della loro scena).

    Non parliamo poi della mia prima scena Cuckold con la "sciura milanese" Obaya Roberts (che non avevo riconosciuto come attrice se non fosse stato per la foto che hai messo nella pagina delle interpreti), altra scena indimenticabile.

    Vogliamo non parlare della "caschetto d'oro" Karin Gambier e del suo corpicino sexy o della splendida Solange (lo so che non è il suo nome ma per me quello è il suo nome per sempre) con le sue sveltine tonificanti.

    Se non si è capito questo era uno dei miei fotoromanzi preferiti ... in realtà li amo tutti allo stesso modo :D.

    Per quanto riguarda la sala giochi ...

    https://gesek.net/album/sexy-anne-karna-get-fucked-15377823/

    Non si trovano nella stessa sala giochi ma il modello è lo stesso.

    Ciao, DD.

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    1. Grazie per il link, almeno mi sono tolto la curiosità!
      Di Obaya Roberts ho in mente almeno 3 momenti in cui se uno non sa che è lei potrebbe non riconoscerla. La foto a colori che ho messo nella scheda delle interpreti è tratta dal #64, ed è come me la ricordo. Poi c'è questa puntata, dove è virata al biondo e con il viso un po' più cicciottello, quindi, se vai a vedere la scheda su egafd, troverai un'altra foto dove sembra pure...bruttina!

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  3. E comunque il nostro amico JP in versione ricciola lo possiamo vedere anche in questo bel filmetto d'annata:
    https://it.xhamster.com/videos/adolescentes-au-pensionnat-1979-ger-xhSRGFL

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    1. "Adolescentes au pensionnat"! È vero... com'era giovane!

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  4. Chiamato in causa da Badabing, non posso esimermi dal mio contributo :-)
    L'esimio collega ha ragione riguardo le tratte "con scalo" - che sono continuate in forma ridotta fino agli anni '90 (mi ricordo di un fantozziano Tokio-Milano-Roma con sciopero dichiarato dal personale Alitalia mentre noi eravamo già in volo; arrivati a Milano non avevamo neanche la scaletta per scendere - e non esistevano i finger - un delirio che ancora oggi mi ricordo).
    Per tornare alla rivista (e a Badabing) l'aereo della TWA è effettivamente un quadrimotore wide-body da tratta intercontinentale (mentre quello del #31 è un bimotore medio raggio) quindi quanto segnalato da Badabing è corretto.

    Per passare ad altro, io ho letto il libro-biografia di JPA e francamente l'ho trovato un lista di cazzate niente male (come cazzaro del resto viene considerato JPA in Francia); un episodio per tutti: JPA avrebbe avuto libero accesso all'Eliseo per colloqui privati notturni con il presidente francese che gli avrebbe chiesto di fargli conoscere alcune attrici porno).

    Per averlo comunque - oltre a parlare francese - basta avere il kindle ed è acquistabile dal sito Amazon.fr

    Geppino666

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