giovedì 2 settembre 1982

Erotik #14



EROTIK #14: NON TUTTE LE ARMI VENGONO PER NUOCERE (2 SETTEMBRE 1982) ₤ 5.000, 84 pagg
♚ Gabriel Pontello
♥ Marilyn Jess, Belinda Johnson, Odette Burel
 Robert Asba, Alain Poudensan
 Gilles Marlin, François Dulac, Robert Langlois, Jean G. Puard


Prima apparizione sul web: 22 luglio 2016, scan 150dpi di pontellino
Data di questo post: 29 gennaio 2022
Ultimo aggiornamento: 2 febbraio 2024


Versione in HD scannerizzata da uno stratosferico pontellino (cit. Dalnota :-)



Le imprecazioni dei lettori di Erotik dovevano essere arrivate alle orecchie dei soggettisti, perché in questo numero rimediano ad un paio di défaillances degli ultimi numeri.
Innanzitutto ci presentano la comparsa dello scorso numero, Belinda Johnson - che non partecipava all'azione - in veste finalmente di performer, dopo averci ingolosito con una sua fugace apparizione.


Infatti dopo il prologo, come da tradizione erotika, il passo è breve, e il gaser miete proprio lei come sua prima vittima:



A distanza di qualche mese Superpike mi fa notare la forte somiglianza di questa attrice con Barbra Braun, 


che però ha fatto solo tre film nella sua carriera (di cui due proprio con Pontello) ma che, ahimè, sono tutti del 1987. Identificazione certa quindi no, però la somiglianza è innegabile, e quindi la segnaliamo come forte possibilità.

Andando avanti con i torti riparati, dopo la comparsata non trombante di Odette Burel nel #11, la produzione decide, avendo ricevuto minacce di morte da oltralpe, di ingaggiare nuovamente la piccola biondina e di affidarle la sua prima parte reale in un fotoromanzo di Erotik, che avrebbe calmato l'isteria di massa in Italia.

Diciamo che già la foto nelle prime pagine ricorda, ai pochissimi che ancora non dovessero conoscerla, il perché questa piccola creatura, a 40 anni di distanza tocca ancora il c...uore di molti italiani:


Carinissima davvero, e la scena in cui appare - quella in chiusura di storia, assieme a Pontello e alla Jess - è esagerata, e visto l'anal deciso a cui viene sottoposta la nostra Odette, il detto "dulcis in fundo" assume un nuovo significato😄



Amanda/Marilyn Jess non rimane certo con le mani in mano, e nel servizio di mezzo, come da tradizione, si occupa di due sconosciuti: Robert Asba e Alain Poudensan. Ma ne siamo proprio sicuri?


Il primo lo avrete senz'altro riconosciuto - in caso contrario andate a sfoltire la criniera dei leoni allo zoo come penitenza. Trattasi ovviamente di Richard Allan... Chissà come mai, nelle sue ultime apparizioni, continuava a cambiare nome: colpa della casa editrice o scelta dello stesso, che magari si attribuiva qualche nome "scherzoso" il cui fine umorismo poteva essere capito solo dagli addetti ai lavori? Mah.

Del secondo ho messo proprio questa foto perché - anche se non si toglie mai il turbante nemmeno per assaporare la Jess - dai lineamenti del viso potrebbe scuotere qualche ricordo ai vecchi fruitori del porno.
In questo numero viene chiamato Alain Poudensan, ma lo potete trovare più facilmente come Alain L'yle, comunque da questa foto lo riconoscete meglio:


Volto che diventerà in seguito molto noto nell'ambiente, a riprova la sua sterminata filmografia, e che proprio in questo numero di Erotik fa il suo debutto per i fotoromanzi "di Pontello". 
Il sodalizio artistico fra i due continua anche nel decennio successivo, quando Alain interpreta una serie di film dove fa la parte di un dottore un po' atipico, porto ad esempio un film del 1999, "Faust Fucker 12: Schlampen mit der Faust gefickt", dove la regia è affidata allo stesso Pontello, nel frattempo riciclatosi anche come regista di porno estremi.
Nel caso non aveste capito di cosa si parla vi metto una delle copertine


seguita da un momento tipico delle sue visite specialistiche:


Insomma: il professionista dal quale (non) vorreste senz'altro portare la vostra compagna!😄

Qualche curiosità su questo buffo personaggio: Alain L'Yle deriva da Alain Lille, in quanto l'attore fu scoperto da Michael Ricaud che gli affibbiò tale pseudonimo perché, all'epoca, Alain lavorava come cuoco in un ristorante di Lille... spero che nessuno abbia preso delle zucchine quando cucinava lui!!!😂

Sembra anche che Alain, nel periodo 1985-1990, fosse il compagno di Marianne Aubert! Mica male... Ovviamente tutti sappiamo che anche Jean Pierre Armand lo fu: mi limito a riportare la notizia che ho letto altrove, non essendoci dettagli mai troppo definiti.

In definitiva un bel numero: era da Erotik #6 che non avevamo due attrici mai apparse prima in ruoli hard sul quattordicinale; addirittura, in questo numero, tutte e due le attrici "esordienti" erano sì apparse precedentemente in Erotik, ma in ruoli minori, e non nelle scene d'amour! Visto il tipo di pubblicazione, penso che sia un caso più unico che raro!











"Dopo tutti questi anni, io ho ancora un dubbio che spero qualcuno mi aiuti a risolvere: ma gli attori che compaiono nel fotoromanzo, recitano sul serio? Cioè, mentre il fotografo scatta le foto, loro dicono davvero quello che è nella vignetta oppure no? Parlo ovviamente delle scene NON di sesso".

Uso la domanda posta anni addietro dal gentile forumista ultron per approfondire un argomento corale in tutti i fotoromanzi del nostro. 
Concordo che ci sarà stata per forza una specie di sceneggiatura con “story board”, e anche abbastanza esauriente (cioè, con panelli come i fumetti veri e propri che mostra ambiente, tipo di luce per interni, e forse anche tipologia di ripresa – angolazione, se primo piano, medio, o da lontano, ecc, e soprattutto quanti attori erano necessari in ogni scena). Tutto questo non tanto per aiutare gli attori (i quali, non per essere crudele, ma che dal punto di vista dello sceneggiatore, del fotografo, e soprattutto del produttore – ossia colui che ci metti i soldi – sono delle bestie da soma da sfruttare, e basta) ma per non buttare via soldi inutili lavorando “a cazzo di cane” senza un preciso programma. (Non scordate che anche nel più misero dei sets, ci saranno almeno 6 o 7 persone, tra fotografo, aiutante fotografo, quelli chi si occupano di posizionare luci, un paio di persone che si occupano del trucco, e uno o due ragazzi che servono solo a curare e spostare l’equipaggiamento.) C’è anche il fatto che non tutti gli attori parlavano la stessa lingua (come nei film di oggi che usano attrici russe, ungheresi, polacche in una produzione francese o tedesca; infatti quando vedi i “behind the scenes” è una babele di istruzioni date in una lingua franca monosillabica abbozzata, accompagnata da gesti). Ed è improbabile che, nei fumetti porno, un regista perdeva tempo ad aiutare gli attori a “calarsi nella scena” anziché dire semplicemente “adesso devi sembrare arrabbiato” o “adesso fai finta di avere un orgasmo”. Questi fotoromanzi non erano delle riprese per il cinema “mainstream” con grandi attori di mestiere; con poche eccezioni le attrici porno, specie negli anni ’70 e ’80, erano prostitute, escorts, stripteuses, fotomodelle, o semplicemente delle ragazze carine cui servivano dei soldi e che rispondevano alle reclame nei giornali specializzati. Insomma, improbabile dunque che un regista fosse stato lì a dire “Allora, cara, in questa scena tu devi dire questa frase, mentre ti passa questo pensiero per la mente”; mica stanno girando Shakespeare con attori usciti dalla Royal Academy. Più probabile l’istruzione tipo “OK, adesso stai lì a carponi e resta assolutamente ferma per non rovinare la messa a fuoco, mentre lui si sega e ti sborra sulle chiappe”.
Non scordiamo la frase cinica della Karen Lancaume in un’intervista pronunciata nel porno-documentario Exhibitions in cui si lamentava che “Alla fine ero lì, ricoperta di sperma, faceva un freddo cane, e nessuno si è nemmeno prestato per offrirmi un asciugamano. Non appena quelli dell’équipe finiscono la scena, tu non vali niente, sei uno zero totale”. E Sharon Mitchell che disse “Dopo la sborrata stai lì sporca, l’attore con cui hai appena scopato non ti guarda nemmeno, sia lui che i tecnici fanno i cazzi loro e non ti aiutano nemmeno ad alzarti. Se io non arrivavo sul set con il mio ragazzo o con un’amica che ti aiuta magari a raccogliere i tuoi vestiti, non mi avrebbe cagato nessuno”. 

Partiamo dalla logistica della regia. Prima cosa, le diverse scene non vanno girate nell'ordine in cui si svolge la storia, ma nemmeno i singoli panelli vengono fotografati nell’ordine che si vedono all’interno di una stessa scena. Ad esempio, se più scene si svolgono in un certo ambiente – una villa, un ristorante, una camera d’albergo, qualche esterno – allora girano tutte quelle scene di fila, nello stesso giorno, anche se coinvolgono attori diversi. Mica giravano una scena iniziale in una villa lunedì, per poi tornarci mercoledì per una scena che si svolge alla fine del romanzo. Questo perché sono ambienti che vanno affittati (o per i quali vanno richiesti permessi per girare), oppure richiedono un’impostazione anche complicata di luci e di pannelli riflettori. Poi c’è da programmare lo schedule degli attori per raccogliere nel modo più efficiente le presenze simultanee (e di evitare presenze inutilizzate) – gli attori vanno pagati non solo “a scena” ma anche “a giornata”, dunque vuoi evitare di pagare una mezza giornata dove uno degli attori resta senza far niente. Infine, c’è il problema luci (soprattutto all’epoca, prima delle camere digitali da alte prestazioni, dove – come oggi – puoi praticamente scattare a lume di candela o comunque a luce naturale e vedere anche subito la qualità), e il fatto che dovevi scattare una moltitudine di immagini di ogni posa per essere certo che, quando venivano sviluppate le pellicole, avevi sempre almeno un paio di scatti per ogni panello che andavano bene (se l’attrice magari batteva le ciglia proprio nel momento dello scatto, oppure c’era un temporaneo riflesso da una finestra che non avevi notato sul momento, dovevi attendere più ore per capire che lo scatto era rovinato). Specie negli interni e nei locali che non erano dei “sets” con banchi di luce pre-impostati (bensì, ad esempio, in un ristorante vero, affittato magari dall’ora di chiusura fino all’alba) non potevi girare una scena immaginando che il fotografo forse diceva “OK, mettetevi a scopare che io intanto giro attorno e vi scatto”. Invece, s’impostavano le luci per poter riprendere gli attori magari visto dal basso e da sinistra, e si scattavano tutti i fotogrammi previsti da quei panelli; poi si reimpostava il tutto e si riprendevano le immagini previste a medio piano da destra, ecc ecc. E così magari mentre noi leggiamo una scena nella sequenza 1-2-3-4-5 ecc, è stata invece scattata nell’ordine 3-4, 9-10, 15-1, 6-7, ecc. Questo vale anche per le sborrate. Dave Cummings (regista attore californiano) raccontava che la prima cosa che filmava, in una scena che richiedeva due sborrate, era il “facial” finale, quando l’attore (cui veniva detto di “astenersi per un paio di giorni prima di venire sul set”) doveva dare il massimo del volume. Peter North (secondo un suo collega) era buono per una sola sborrata “copiosa” ogni paio di giorni, e dunque le riprese che lo coinvolgevano andavano programmate di conseguenza (se invece, per esigenza di budget, doveva girare due scene nella stessa giornata, la seconda sborrata era sovente relativamente miserina; vedi ad esempio Smart Ass oppure Pumping Irene 2, dove lui ha due scene girate chiaramente nello stesso giorno in ambienti presi in affitto — una villa, una palestra — e si capisce benissimo, dal volume di semenza, quale delle scene fu girata per prima). Dunque, nella suddetta “sceneggiatura / storyboard” sarà stata anche indicata quale scena doveva avere una sborrata d’eccezione, e la si fotografava per prima. Se il copione richiedeva più sborrate nella scena, naturalmente si doveva programmare la giornata per avere due o tre ore a disposizione (e decidere quali delle sborrate sarebbero state di “minor portata”) oppure subentrava il vecchio vizio delle sborrate simulate (che non vediamo – infatti le “cream pies” sono nate per la finzione cinematografica – oppure con l’impiego della sborra finta – di cui Brigitte Lahaie, divertita, diede pure la ricetta in una intervista anni fa).

Infine, c’è anche il fatto che (in quella lontana epoca pre-Viagra) si doveva anche tener conto della durata dell’erezione e la capacità degli attori di provvedere velocemente a “rialzarsi”, per organizzare la ripresa con l’asta bella tosta al momento giusto. 
Ultimo dettaglio (che spiega anch’esso le scene con sborrata simulata o la sua assenza del tutto), sempre legato alle spese dell’impresa, era quello di girare simultaneamente diverse scene da fotoromanzo quando si avevano a disposizione attori, locale affittato, ed équipe: ecco spiegato a esempio perché in un numero di Supersex vediamo magari una scena con Tina Loren, Gabriel Pontello e altro attore dove sborra Pontello ma non l’altro attore, poi in un numero dei Fotoromanzi Porno uscito magari quello stesso mese, vediamo il medesimo (altro) attore con Tina Loren che porta la stessa pettinatura, stesso vestito, girato esattamente nello stesso ambiente della scena di Supersex, ma questa volta, l’altro attore sborra. Venivano programmati, per così dire, “a catena di montaggio”.

Dal punto di vista degli attori (come ho accennato sopra), nulla di più freddo, distaccato, o “clinico” che girare queste scene “da fermo” (a differenza dei filmati dove devono, in effetti, scopare in modo “animato”). Le pose vanno tenute ferme per non compromettere la messa a fuoco (cosa ancora più delicata usando il bianco e nero che non quando si fotografa a colori). Non stento per nulla a credere a quella moltitudine di attrici che hanno detto, in più interviste, “Io non ho mai avuto un orgasmo sul set”; mi è invece più difficile credere a quelle che (per solleticare i loro fans) affermano l’opposto! 
Per farvene un’idea, guardate ad esempio alcuni dei “Private Woodman Castings” dove filmano le riprese di una “session” destinata ad una rivista patinata di alta qualità (quelle con Bettina o con Julia Tchernei sono esempi classici). Per assicurare il massimo della ripresa fotografica ad alta definizione l’attrice resta assolutamente ferma (magari con un cazzo infilato in culo) mentre i maschi assumano pose plastiche e il fotografo scatta una ventina di foto da una postazione, prima di far cambiare la posa degli attori; e alla fine lei si atteggia con la “faccia da estasi” – ma sempre fermissima come un manichino – mentre prima un attore, poi l’altro si segano furiosamente per poi restare immobili anche loro mentre schizzano e il fotografo riprende velocissimo una quantità di scatti, per captare i getti. Di erotico in tutto questo, per gli attori, non c’è proprio nulla. 

In un articolo apparso sulla rivista di economia Forbes (incredibile ma vero), il regista Seymore Butts disse che “la parte più difficile per l’attore maschile nel porno è farsi venire l’erezione. Devi poter essere ‘duro’ nel momento preciso in cui te lo richiedono per non far perdere tempo costoso a tutti, lo devi poter fare nelle condizioni più difficili, non ultimo perché spesso non ti trovi minimamente attratto all’attrice con cui devi recitare (e anche lei non ti caga minimente, a livello personale), devi fare sesso in condizioni difficili come nelle stanze troppo fredde o calde, o su delle superficie dure, in pose contorte o scomode, ma soprattutto perché devi fermarti e poi riprendere costantemente mentre viene reimpostato l’equipaggiamento di ripresa”. 
Una mia conoscenza di 35 anni fa il quale, per tirare giù qualche soldo mentre studiava in Germania, aveva partecipato a una manciata di “loops” e di fotoromanzi girati ad Amburgo, mi ha raccontato la freddezza con cui il tutto veniva fatto (per non parlare della sporcizia degli ambienti, altro dettaglio che lo ha lasciato con una ricordo tutt’altro che erotico dell’esperienza), nonché il distacco delle attrici (spesso rintontite dalla droga) e i tipi loschi che giravano nell’ambiente (quelli che ci mettevano il finanziamento e che spesso si aspettavano che le “attrici”, finite le riprese, avrebbero dato delle “prestazioni” anche a loro, gratis, lontani dalle macchine da presa), al punto di dirmi che per tenersi eretto durante le riprese, lui si concentrava a pensare ad una sua ex fidanzata. Te lo immagini? Sei lì a trombare magari con Cathy Menard ma per tenerti duro devi chiudere gli occhi a pensare alla Mariella Concettina che ti aveva tirato una sega dietro casa quand’eravate al liceo…. (,)











Gabriel, l'immagine è sdoppiata, come fai a riconoscerlo!








Ci sono momenti, nella vita, in cui la donna prende il comando e a noi non rimane altro che obbedire senza se e senza ma. Ecco tre esempi:










1) Geppino666 mi fa notare: ma il salmon fumè non si dovrebbe conservare in frigo?  Capisco il vino e lo champagne, ma il salmone ?!?



2) In questo numero, scarso sia di humour che di bloopers/trivia, troviamo però la madre di tutti gli errori, come anni fa mi aveva fatto notare anche il simpatico forumista trasfer operation: notate l'aiutante della troupe che viene inquadrato mentre tiene saldamente le caviglie della Jess per permetterle di stare ferma il tempo necessario a scattare le foto in quella posa!



3) Ma allora, in questa puntata, nessun set già conosciuto? In realtà uno ci sarebbe, ma se lo avete notato siete stati molto bravi. La stanza al'hotel Lutetia dove alloggia Ayad/Poudensan:


Se notate l'abat-jour sul comodino l'avevamo già vista nello scorso #13, solo in un'immagine, nella stanza da letto di Didier/Gilles:


Si tratta di quella che ho chiamato "stanza prima bianca e poi blu". Il perché del nome vi sarà chiaro quando, dopo un po' di volte che c'eravamo abituati a vederla bianca, viene ridipinta di blu.







1) Marchè au puces de Saint Ouen, Parigi, pagg. 4 e 5 (© geppino666)


Siamo all'altezza di Marchè Vernaison ( rue des Rosiers 127 ):



2) 143 Boulevard Saint-Germain, Parigi, pag. 12 (© sardanapalo)


Ovviamente la foto fa parte del repertorio della scalata girata sulle pareti dell'hotel Madison:



3) Passerelle de...?, Parigi, pag. 32 (© geppino666)


Dopo un'ipotesi di sardanapalo sul ponte di Bir-Hakeim, geppino fa notare che secondo lui trattasi di foto scattata sulla Passerelle de Grenelle:


che sarebbe questa in 3D:



Il sottoscritto pontellino, però, notando il palazzo alle spalle della Jess

 
trova, un po' più lontana dalla Torre Eiffel (circa 550 metri indietro), questa passerella che da Port de Javel Haut porta in Rue Andre Citroen. La ringhiera, anche in questo caso, è molto simile - senz'altro in questi 40 anni l'avranno cambiata - ma, oltre a essere un po' più vicina al posteggio dove Pontello aveva lasciato la sua ammiraglia😁 (vedi luogo #7) sembra che il palazzo sulla destra possa essere quello che si intravede in Erotik:


In realtà il palazzo sulla destra potrebbe assomigliare di più al palazzo a gradoni che vediamo più avanti a pag. 57 (vedi luogo #6), però c'è un'incongruenza: nella foto di Erotik il palazzo sembra che sia situato prima che i binari entrino nel tunnel sotterraneo, mentre quel particolare palazzo, su google maps, è situato dopo, quando i binari sono già sottoterra.
Come fanno notare geppino e sardanapalo, potrebbero anche esserci state altre passerelle poi demolite, e probabilmente sono stati fatti ulteriori lavori nella zona in cui i binari vengono interrati, vedi la sparizione dell'edificio che si vede a sinistra nelle foto di Erotik.

4) Hotel Lutetia, 45 Boulevard Raspail, Parigi, pag. 37 (© sardanapalo)




5) SCOA (Société Commerciale de l'Ouest Africain),11 Rue Robert de Flers, Parigi, pag. 54 (© sardanapalo e geppino666)


Vista dall'alto, la zona è questa:


Nella foto di Erotik però notiamo in primo piano la fontana dedicata a Bela Bartok, nel parchetto antistante al 26 di Place de Brazzaville:




6) Quai de Grenelle, Parigi, pag. 57 (© sardanapalo)




7) Posteggio auto, 15 Quai André Citroën, Parigi, pag. 63 (© geppino666 e sardanapalo)


Si trattava dell'uscita al 5 di Quai André Citroën del silo che poi è stato inglobato nel centro commerciale "Beaugrenelle", e la numerazione oggi è diversa da quella dell'epoca.
Notare il cornicione in cemento armato che è rimasto praticamente lo stesso.







(...di vacanze, anal burelliani e jessiniani, e problemi di provider...)
(27 commenti, interventi e approfondimenti di: badabing, charlesd, dalnota, gitra, guyduzaire, pan, pontellino, Prepuzio, sardanapalo, trasfer operation)


1- pan 18 07 2016
En attendant pontellino...

2- Prepuzio 20 07 2016
Aspettiamo tutti con trepidazione!!!

3- pontellino 22 07 2016
Come promesso qualche riga addietro, andiamo, casomai ne aveste ancora bisogno, con queste temperature, ad infuocare ulteriormente i bollenti spiriti dei forumisti più calorosi. Ce n'è per tutti i gusti: da un altro mini anal della Jess, che intrigherà gli animi mai domi di pan, charles e di trez, alla scena, questa volta completa, con Belinda Johnson, che non mancherà di farsi perdonare da badabing per la mancata prestazione nello scorso numero, fino alla scena finale con la solida Odette Burel, professionista che si prodigherà al fine di stimolare i fini palati dei noti habitué del thread prepuzio, gitra, tiger, trasfer e fabbry!
E dopo l'intervento del professor Badabing (ringraziatelo perché senza di lui non avrei potuto entrare in possesso di molti numeri di Supersex, e dovete anche alla sua bonaria insistenza questo atipico post di fine luglio) per questi caldi mesi estivi è veramente tutto... ci si rilegge nella 2a metà di settembre!
Ragazzi, mi raccomando: buone vacanze (e tenete alta la bandiera!)(Vi saluto con il logo di Renzo Barbieri)

4- dalnota 22 07 2016
Ma grazie !!!!

5- gitra 22 07 2016
Grazie Pontellino

6- pan 22 07 2016
Grazie, questo è il numero in cui riappare Belinda Johnson in action. WOW!
Adesso goditi il più meritato dei riposi !

7- pontellino 22 07 2016
dalnota ha scritto (4):
Ma grazie !!!!

Un saluto al mitico dalnota! Era ora che ti unissi a questo topic

Per chi non lo sapesse, penso che dalnota abbia uno dei blog più forniti di riviste XXX... dategli un'occhiata!

pan ha scritto (6):
Grazie, questo è il numero in cui riappare Belinda Johnson in action. WOW!
Adesso goditi il più meritato dei riposi !

Per fortuna vado in vacanza e non mi porto dietro lo scanner
Però, per quanto possibile, tenterò, da qua a settembre, di portarmi avanti facendo qualche scan di "riserva". Mai come in questi ultimi mesi ho rischiato di non postare in tempo perché ero sempre al limite con gli scan... gli Erotik sono belli, ma che faticaccia!

8- badabing 22 06 2016
Fantastico numero, Pontellino! Deliziosa la Belinda Johnson, una vera, gradita scoperta (per me: forse altri membri del forum l’hanno già vista altrove). E non sarò mai sazio della minuta, simpaticissima Odette Burel. 

GRAZIE! Goditi le meritatissime ferie!

9- pontellino 22 07 2016
Aspettiamo approfondimenti sulla gradevole Belinda
...e... Odette is never enough! L'ho sempre identificata con una delle colonne portanti del fotoromanzo, sin da quei lontani ani... anni, mon dieu, anni!

10- badabing ha scritto:
Vediamo cosa riesco a scovare … a settembre, però ... “Anche gli storici del porno vanno in vacanza” (hmmm … sembra quasi il titolo di un film con Lino Banfi e la Rizzoli, no?)

11- pan 22 07 2016
Gran bel vedere



Gran bel sedere



12- trasfer operation 26 07 2016
Mitico Pontellino ho letto solo adesso questo fantastico numero. A pagina 50 penso sia presente uno dei più clamorosi bloobers o per dirla in Italiano errori scenici di tutta la produzione di Supersex ed Erotic messe insieme. La nostra Amanda sta' per essere inculata e per meglio ricevere viene tenuta per le gambe da un terzo uomo con le maniche nere non presente nell'orgia ritratta. Chissà se questo sia servito per un esigenza di posizione o per effettivamente tenere ferma la jess non incline e poco abituata all'entrata posteriore. Mah chissà chi può svelare l'arcano, penso solo che quel poveretto avrà sudato le proverbiali sette camice non tanto per tenerla in posizione ma per essere li a toccare quella bella figa della jess senza potersi unire.....
grazie Nuovamente Pontellino e se vedrò una persona sul mare con la sdraio l'ombrellone ed uno scanner verrò a salutarti

13- pan 26 07 2016



Effettivamente avevo notato il particolare quando presi in mano quel numero, ma, mentre ricordavo Belinda Johnson, questo curioso intervento lo avevo completamente dimenticato.

14- charlesd 26 07 2016
Da quando un amico mi ha mandato questa foto, le scene anali hanno smesso di eccitarmi e mi fanno venir da ridere.



15- Prepuzio 27 07 2016
pontellino anche stavolta hai realizzato un capolavoro.....



e...



16- pontellino 27 07 2016
Grazie per gli auguri
Sì trasfer, una bella papera, avevo notato anch'io ma poi vi ho lasciato la sorpresa senza scrivere niente nei commenti
Comunque aggiunge un tocco di "artigianale" simpatico!

17- badabing 27 07 2016
A essere logici, c’è buona probabilità che quelle mani siano proprio di Pontello – l’unico dell’equipe che in quel momento non ha altro da fare – e che dà una mano alla produzione.

Certo che questo dà tutt’altro significato al termine “tirapiedi” …

18- charlesd 01 08 2016
dalnota ha scritto (4):
Ma grazie !!!!

Ciao dalnota! Ben arrivato!
Ho letto che stai cambiando provider e ti faccio i miei più sentiti auguri di non dover sbroccare per i disservizi delle compagnie telefoniche nazionali.

19- dalnota 03 08 2016
Intanto, grazie a tutti per il benvenuto. Chi segue il mio modesto blog sa che sono da tempo un noto saprofita di questo Forum !!!
Non so come ringraziare tutti voi per le perle - anche di porno saggezza - che ci regalate.
Ho cambiato provider e dal 25 sono rimasto tagliato fuori.
Caro Charles, dovro' fare le nottate per aggiornarmi coi tuoi fumetti : non potevi andartene un po' in ferie pure tu ??????

20- charlesd 03 08 2016
Fra una decina di giorni ci vado anch'io, così potrai recuperare con calma

21- charlesd 05 08 2016
dalnota ha scritto (19):
Intanto, grazie a tutti per il benvenuto. Chi segue il mio modesto blog sa che sono da tempo un noto saprofita di questo Forum !!!
Non so come ringraziare tutti voi per le perle - anche di porno saggezza - che ci regalate.
Ho cambiato provider e dal 25 sono rimasto tagliato fuori.
Caro Charles, dovro' fare le nottate per aggiornarmi coi tuoi fumetti : non potevi andartene un po' in ferie pure tu ??????

Ben tornato on-line!
Ti scrivo qui perchè sto avendo dei problemi a pubblicare i commenti anche sul mio stesso blog. Su quelli altrui pare sia diventato addirittura impossibile.

22- dalnota 06 08 2016
ho appena provato a ringraziarti per un tuo post : sembra tutto ok ! controlla.

23- charlesd 06 08 2016
I commenti altrui non hanno problemi, sono solo quelli che scrivo io che mi fanno penare.

24- guyduzaire 19 10 2021
Bella sequenza, e si percepisce anche lo sforzo che entrambi (Marilyn Jess e Richard Allan) fanno nel realizzarla.[NdR Guy si riferisce ad una sequenza postata nei commenti storici a SS #50]. Lei è sempre stata restia a prestare la backdoor per il pubblico, anche se in una intervista confessava di praticare il sesso anale con il fidanzato del momento.
Mi sono ricordato che esiste un'altra sequenza (sempre a colori) con entrambi protagonisti, coadiuvati da un terzo (Alain Poudensan) che completa il triangolo. E' nel n. 14 di Erotik, e la frase che mi ronzava in testa era detta da Richard Allan (nel cast è citato come Robert Asba): "Ora ti dò la dimostrazione del perché mi chiamano l'inculatore".

GdZ

25- pontellino 29 01 2022
Visto che ci eravamo tutti rimasti male che nello scorso Erotik la debuttante Belinda Johnson non la dava a nessuno, vediamo di recuperare in questo numero, dove c'è anche  un'Odette Burel in ottima forma, per la gioia di Agif65 che sono sicuro gradirà!
https://pontellino.blogspot.com/2022/01/erotik-14.html

26- guyduzaire 02 02 2022
Trovato su VEF un link con ben 408 post in cui vengono esaminati siti e location delle più diffuse riviste.
Purtroppo, in molti casi i rimandi vanno verso pimpandhost.com che sembra non essere più disponibile
GdZ

http://vintage-erotica-forum.com/t28616 ... s-etc.html

27- sardanapalo 03 02 2022
Non male, per dei dilettanti...

2 commenti:

  1. Sono io colui che minacciò di morte la produzione per aver pubblicato un numero con Odette Burel non trombante.
    Mamma mia, che fiorellino... Ma ve la immaginate un bocconcino del genere in un film con tecniche e stili di performance attuali?

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    Risposte
    1. Ti dirò che avevo avuto il forte sospetto che fossi stato tu! ;-)
      Odette è proprio un mito...

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